Music Video

Featured In

Credits

AUSFÜHRENDE KÜNSTLER:INNEN
Cancro
Cancro
Künstler:in
KOMPOSITION UND LIEDTEXT
Stefano Fasino
Stefano Fasino
Songwriter:in
Luca Caligaris
Luca Caligaris
Songwriter:in
PRODUKTION UND TECHNIK
B-Pipe
B-Pipe
Produzent:in

Lyrics

Nella luce mi vedrai, mi cercherai
E nell'ombra sparirò e ti cercherò
Era una mattina come tante,
Il sole, sorgeva presto
Quell'alba così limpida ma il vento era funesto,
Pensai a quanto fosse libero mentre io schiavo in quel contesto
Poi mi voltai e con gli occhi guardai
Quel mio compagno steso a letto e pensai,
Non si sarebbe alzato e che il padrone,
Non appena fosse arrivato lo avrebbe frustato,
Capitava spesso anzi capitava sempre,
Quella la nostra vita, animali da lavoro senza via di uscita,
Incatenati e poi frustati, picchiati a sangue e poi ammazzati,
Le donne molestate e stuprate
La solidarietà era basata sul colore della pelle e sull'etnia,
L'umanità non esisteva mentre le stelle,
Mi urlavano che tutto quello era follia
Quel colpo di fucile mi distrasse dai pensieri
E mi portò in quel campo bianco di cotone,
Fu solo allora che mi venne in mente una parola
Udita un giorno da un vecchio signore, ribellione
Così mi guardai intorno, nessuno era spaventato
Perché a quel suono eravamo abituati,
Erano tutti concentrati, con la schiena piegata e le ceste piene
Il giorno finì in fretta e mentre gli altri, aspettavano
Del pane e di formaggio una misera fetta
Io mi misi ad aspettare quel tramonto,
Per conto mio,
Guardando il cielo immaginando di guardare Dio
Le nuvole si tinsero di rosso,
Mentre osservavo un'amorevole bestiola sgranocchiare un osso,
Poi soffermai lo sguardo sul cancello per uscire,
Due uomini uno piccolo e uno grosso
Uno ubriaco e stanco,
All'altro stava ad ascoltarlo, nessuno aveva mai provato a farlo,
Ma fuggire di quella giornata diventò il mio tarlo
Così mi incamminai verso gli alloggi
Ed incontrai Shamal, un caro amico,
Gli raccontai il mio piano e con il cuore in mano
Poi mi disse amico mio sei pazzo ma ti benedico,
Dopo una pacca sulla spalla data con speranza
Mi sdraiai, insieme all'ansia
Mi ricordai di lei, L'amore di una vita,
Mi ricordai di come amavo poggiarle sul viso le mie dita,
E quel sorriso che si spegneva mentre quello sporco bianco la colpiva
Mi ricordai i suoi occhi e quelle sue parole,
Che narravano di un giorno in cui ogni nostra preghiera
Sarebbe stata esaudita, poi pensai a molte storie,
A quelle della Bibbia, a quella disobbedienza,
Che diede ai primi uomini una scelta,
La scelta tra il rimanere schiavi del divino o la libertà
Quell'uscita era come la mela e in quel momento mi sentivo Eva
Mi alzai di scatto, Senza pensare,
Poi mi accucciai per non farmi notare,
Vidi che uno dei due dormiva e l'altro barcollava,
Sentii le gambe fremere e fu così
Che in un istante cominciai a correre,
Nell'oscurità sfrecciavo,
Ormai quel varco lo avevo passato
Ma quasi dimenticavo
Che un uomo non può correre
Più svelto di quelle che l'uomo bianco chiama pallottole,
E fu così, che caddi a terra, senza un lamento e in un momento
Mi diedi conto, che la mia vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe, stato, ritorno
Written by: Luca Caligaris, Stefano Fasino
instagramSharePathic_arrow_out