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Credits

AUSFÜHRENDE KÜNSTLER:INNEN
Cancro
Cancro
Künstler:in
KOMPOSITION UND LIEDTEXT
Stefano Fasino
Stefano Fasino
Songwriter:in
Luca Caligaris
Luca Caligaris
Songwriter:in
PRODUKTION UND TECHNIK
B-Pipe
B-Pipe
Produzent:in

Lyrics

Ricordo bene quella notte,
È stata la stessa in cui ho iniziato a prendermi cura di lui,
La notte in cui ho preso il possesso della sua anima
Compivo 16 anni quella mattina,
Mio padre me lo aveva ricordato a suon di botte, la notte prima
Una cinghiata dove capitava al posto di ogni candelina
Mentre mia madre urlava "smettila così lo ammazzi,
Ti prego dai cerca di controllarti"
Quelle parole un guanto di sfida,
Ed una sagoma con degli strani artigli
Ed uno strano ghigno con le mani intorno
Al suo gracile collo pose fine a quelle grida
Mio padre poi si tolse da sopra di lei
E con una lacrima nera sul volto disse solo corri via da colei
Che con i tuoi violenti istinti
Prende i tuoi affetti e con il sangue crea dipinti.
Non si nutre dei vincenti ma dei vinti.
Lei che trasforma i sogni nei cassetti in labirinti
Che ti portano dentro gli armadi con gli scheletri
Il cui scopo è quello di rapirti
Corsi via, la mattina a scuola non avrei voluto nessuno intorno,
Ma quelle troiette e quello scemo del mio amico,
Assomigliavano a uno stormo di corvi,
Ed io sembravo un cazzo di cadavere, morto
Ripensando a tutti suoi ricordi
Ma poco dopo Johnny, mi guardó
E qualcosa dentro al mio fottuto cuore sì incendió,
Una vita trascorsa nella violenza, insegna che quell'emozione, (l'ira)
Non va repressa.
Così afferrai la mia lama, così affilata, e il resto è storia,
Da lui per sempre quella mia reazione verrà ricordata
Sono passati 12 anni da quel giorno a scuola
E ad oggi quella cazzo di emozione
Non mi lascia solo neanche per un'ora
Nell'orecchio mi sussurra ogni secondo,
E in ogni istante lei mi sfiora, il mondo poi di nero lo colora,
Ed ogni mio pensiero macabro nella mia mente affiora
Ora sto scendendo da sto treno nella
Mia città natale per andare a fare,
Una visitina a quella merda di mio padre
Però purtroppo non ci arriverò. Mai.
Forse perché ora quella strana sagoma ha un guerriero
Che oramai è guidato solamente da un pensiero
Passo per la piazza principale,
Mi siedo su un muretto come facevo in passato ad osservare,
Quelle persone, che non hanno un bel colore,
Perché chi non terrorizza, si ammala di terrore.
Ma dopo sento che chi terrorizza urla il mio nome, BILL
Una ferita che non cicatrizza
Porta un uomo a cancellare, l'ultimo nome della lista.
La sua mente si destabilizza in balia di un'emozione
E il fuoco dentro sè, lo porta ad esternare
Quel torrente di vocali che domani sarà su tutti i cazzo di giornali
Guardo la faccia di Johnny, che finalmente
Potrà realizzare il più grande tra i suoi sogni
Guardo come si sfoga, guardo quell'emozione
Che anni fa lo ha contagiato
Prendere il sopravvento per distruggere il creato
Sembra quasi una meravigliosa creatura divina,
Che ad ogni passo dietro sè lascia la morte, lentamente lui cammina,
La vista del sangue lentamente lo trascina,
Lancia fuoco dalle mani, la vendetta a lui si inchina,
I volti innanzi a lui saranno solo una decina
E i corpi esangui dietro la sua immagine almeno un ottantina
Poi davanti a me si ferma, nella sua testa, una vocina,
E poi profondamente, sospira
J: Bill
B: Johnny, è un'altra granata quella che hai in tasca
O sei solo felice di vedermi?
J: io e te abbiamo una faccenda in sospeso
B: anche io ho una faccenda in sospeso ma non con te
J: beh, ho paura che non potrai portarla a termine
B: e lo dici guardando i corpi a terra?
Dopo tutto questo tempo, vedo che non hai ancora le palle
Di guardarmi negli occhi
J: forse perché qualcosa dentro di me, ti sta guardando al mio posto
B: lo so, quegli occhi mi guardano da 12 anni ormai
J: beh, tra poco, chiunque ti guarderà,
Non sarà più in grado di riconoscerti
B: tutto qua? Hai già finito i proiettili? Non sai fare di meglio?
Written by: Luca Caligaris, Stefano Fasino
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